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UNIONE. Liberalizzati gli orari delle attività di acconciatura e di estetista
Nota stampa.
In attesa del via libera alla ripartenza delle attività di acconciatura e di estetista, attualmente sospese a seguito dei provvedimenti legati all’emergenza Covid-19 - presumibilmente da lunedì prossimo 18 maggio anche se manca ancora l'ufficialità da parte della Regione - i Comuni della Romagna faentina decidono fin da subito di liberalizzarne gli orari di esercizio, allineandoli a quelli della generalità delle attività commerciali.
Con apposite ordinanze a firma di ciascuno dei 6 sindaci della Romagna Faentina, a decorrere dalla data in cui parrucchieri, barbieri ed estetisti potranno riaprire le proprie attività, gli orari di apertura e di chiusura al pubblico saranno rimessi alla libera determinazione degli esercenti, senza alcun obbligo di chiusura infrasettimanale, né di chiusura domenicale o festiva e senza la previsione di un minimo di ore giornaliero e/o settimanale.
Unici obblighi saranno il rispetto delle condizioni economiche, normative e di orario dei lavoratori dipendenti, così come previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro delle categorie interessate; inoltre, dovranno essere rispettati gli orari prescelti, resi noti al pubblico medianti cartelli leggibili dall'esterno dei locali o tramite altri mezzi di informazione.
La decisione segue una specifica richiesta avanzata dalle Associazioni di Categoria, che nei giorni scorsi avevano segnalato la necessità, non appena fosse disposta la riapertura delle attività, di impostare una procedura di sburocratizzazione che consentisse a chi svolge il mestiere di acconciatore, estetista, barbiere, ecc. di far fronte alla presumibile ampia mole di lavoro con orari più ampi e senza giornate di chiusura.
L'atto, inoltre, consente di adeguare la disciplina di questo importante settore di servizi alla persona ai principi di liberalizzazione che già da anni caratterizzano gli orari di gran parte delle attività economiche, come, ad esempio, il commercio al dettaglio e il settore dei pubblici esercizi di somministrazione quali bar, ristoranti, ecc.