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FAENZA. Col voucher della Regione acquista un tablet per far seguire la Dad al figlio che in realtà risiede all'estero
L’Ufficio di Pg (Polizia giudiziaria) della polizia locale dell’Unione della Romagna faentina ha recentemente denunciato una 41enne per truffa aggravata ai danni di ente pubblico.
La donna, all’inizio dell’anno scolastico, aveva iscritto il figlio minorenne, un bambino di 10 anni, in un plesso della città. Nel frattempo, la 41enne aveva chiesto e ottenuto un voucher, messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del progetto nato per contrastare il divario digitale nel periodo dell’emergenza sanitaria da Covid, dichiarando che l’attrezzatura sarebbe servita al figlio per seguire le lezioni della didattica a distanza. Il bonus era poi stato utilizzato per l’acquisto di un notebook del valore di 550 euro.
Le indagini, partite dopo la segnalazione di abbandono scolastico, sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria del Comando di via Baliatico e hanno accertato che il figlio della donna non risultava aver mai frequentato la scuola elementare faentina pur risultandone iscritto, né essersi mai collegato per seguire le lezioni a distanza. Anzi, i vigili hanno scoperto inoltre che il figlio della 41enne in realtà risultava avere la residenza in Gran Bretagna dove abita con il padre.
Per la donna è scattata la denuncia per truffa aggravata ai danni di ente pubblico.