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Coronavirus spiegato ai bambini
Cosa e come raccontare ai bambini la complessa situazione che stiamo vivendo.
Eppure nessuno sapeva che, dopo quel venerdì 21 Febbraio, le scuole sarebbero rimaste chiuse per molti giorni.
Inizialmente era inevitabile constatare una grande felicità per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, dati i giorni di vacanza, senza compiti, a casa con i nonni potendo divertirsi, spezzando la routine.
Oggi, lunedì 9 Marzo, lo scenario è cambiato.
La routine che ci è tanto cara deve lasciare il passo ad una quotidianità che va ripensata e occorre riorganizzare la gestione familiare per noi genitori come si può, perché le giornate si stanno trasformando e con esse le abitudini, e non è difficile solo per noi adulti ma anche per i più piccoli.
È bene quindi iniziare a raccontare loro cosa sta accadendo, ma come?
LE PILLOLE ANTI COVID-19 DELLA PEDAGOGISTA
1) Un linguaggio semplice
È giusto spiegare ai bambini, anche ai più piccoli, cosa sta accadendo. Quella che sembrava una vacanza inaspettata sta diventando la quotidianità e i cambiamenti sono sempre più evidenti così come le restrizioni.
Questi cambiamenti, che iniziano a perdurare nel tempo, generano domande, paure e dubbi: perciò è bene raccontare ma non troppo, utilizzando un linguaggio di facile comprensione.
È bene evitare termini scientifici, poiché, in particolare se molto piccoli, non hanno le capacità cognitive per comprendere. Pertanto fornite loro spiegazioni brevi e senza termini complessi. (es. Le scuole sono chiuse, per non rischiare di farvi ammalare. C’è una malattia: un virus.)
2) Televisione Si o No?
Telegiornali e social in questi giorni dedicano ampio spazio a questo argomento ed in molte famiglie probabilmente vi è una maggiore visualizzazione per voler rimanere aggiornati in tempo reale rispetto alle notizie.
La raccomandazione è di non stravolgere la routine: se prima il telegiornale si guardava regolarmente, non farlo più porterebbe comunque i bambini a domandarsi il perché. I cambiamenti preoccupano i bambini, la loro immaginazione potrebbe portare a viaggi pieni di misteri e paure (I grandi non vogliono che io sappia cosa succede).
Se invece prima il telegiornale non era un mezzo di informazione particolarmente utilizzato, vedere immagini forti o ascoltare notizie che trattano temi come la malattia e la morte può scatenare paure nei bambini, pertanto è bene utilizzare un giusto equilibrio ricordandoci che affinché l’infanzia esista deve esistere un divario tra mondo adulto e bambini.
Diversa è la modalità con cui trattare invece questo argomento qualora i vostri figli frequentino le scuole medie e attraversino l’età della pre- adolescenza, a loro è bene dare informazioni più dettagliate, stimolandoli magari con qualche domanda così da creare conversazioni che possano produrre un confronto sereno e partecipato. Questo dialogo è molto importante sia per coinvolgerli facendo capire loro che non c’è nulla da cui si vuole tenerli all’oscuro e soprattutto permette di correggere le informazioni non vere, evitando così ad esempio che il bambino si convinca che alcune persone siano pericolose o che trasmettano la malattia.
Inoltre questo serve per spiegare loro l’importanza di mettere in campo in questo momento la responsabilità sociale, essere cittadini fin da piccoli, parte integrante di una comunità in cui oggi, è importante che ciascuno giochi la sua parte.
La televisione, così come i tablet in questo momento saranno utilizzati come modalità per passare il tanto tempo libero: tale scelta è prevedibile per poter passare il tempo, mi preme sottolineare l’importanza di non esagerare con un’esposizione prolungata e favorire piuttosto la modalità a tempo. Dare un tempo, con un timer, anche quello che ciascuno di noi ha nello smart phone permetterà ai bambini di sapere che alla scadenza, terminerà la possibilità di perdurare in quell’azione e il sapere che durante la giornata avranno altri momenti ben definiti dal suono del timer, non li farà arrabbiare in quanto sarà per loro prevedibile che arriverà un altro momento, ancora meglio se ben connotato (es. dopo pranzo) in cui potranno vedere il cartone/film che tanto piace loro.
3) Sì alla noia e alle attività all’aperto
In questi giorni in cui scuole e attività extra - scolastiche sono chiuse, il più grande dilemma è: come passare le giornate con i nostri bambini.
Per prima cosa non preoccupatevi di vederli “annoiati” perché proprio dalla noia nascono i giochi più belli, fatti di creatività e immaginazione che purtroppo i bambini di oggi stavano dimenticando, sempre impegnati da impegni scanditi dalle attività pomeridiane.
Per i più piccoli uno scatolone diventerà una macchina o forse un’ astronave e sarà ancora più bello se personalizzato, colorandolo con tempere, pennarelli o colori a cera.
In questi giorni potrete riscoprire insieme ai vostri bambini giochi che non sapevano nemmeno di avere, magari lasciati in qualche scatolone.
Lasciate spazio alla fantasia, fatevi aiutare in cucina a preparare gustose ricette, magari proprio quelle che a loro piacciono tanto.
Per i più grandi regalate loro un diario, in cui possono raccontare di questi giorni particolari, sarà bello rileggerlo quando tutto questo sarà solo un lontano brutto ricordo.
Uscite, per frequentare parco, pineta, o una passeggiata al mare, in bici e non solo con il sole perché con il giusto equipaggiamento fare i salti dentro le pozzanghere è divertentissimo.
Utilizzate questo momento per responsabilizzare i bambini, piccoli o grandi che siano, ciascuno a seconda dell’età può fare la sua parte, chi stendendo i panni della lavatrice, chi rifacendo i letti, chi se più piccolo aiutando a svuotare la lavastoviglie o apparecchiando insieme a papà o ai fratelli.
Per chi come me, continua a lavorare, mentre non siamo presenti fisicamente lasciamo loro dei piccoli compiti da svolgere, li farà sentire importanti e soprattutto non vedranno l’ora di far vedere il compito svolto con impegno, sempre tenendo conto dell’età (es: aiuta il nonno in giardino a piantare le primule, raccogliere foglie, vai a comprare il giornale per la nonna).
Prima di andare al lavoro, se piccoli, ditegli qualcosa che potrete fare al vostro ritorno insieme (es. ci vediamo dopo così prepariamo la torta al cioccolato insieme, oppure pensa a quale libro leggeremo insieme stasera! Aiuterà loro durante la vostra assenza a pensare a un momento insieme e questo attenuerà la mancanza.)
4)Tutto può diventare un gioco
In questo momento in cui ci vengono date delle buone prassi da mettere in atto alle volte risulta complicato trasmetterle ai bambini, la modalità più semplice affinché questo accada è far si che tutto diventi un gioco!
Regola numero 1: Lavare bene le mani
Questo semplice gesto quotidiano, ben conosciuto dai bambini anche dai più piccoli, è importante che ora venga fatto tante volte e bene. Per trasformarlo in gioco si può fare contando fino a 40 almeno, anche in inglese per i più grandi o in ordine decrescente, per i più piccoli cantando alcune canzoni che diventeranno le canzoni delle mani.
5) Sì alle emozioni
Le emozioni vanno accolte, sempre.
In un momento complesso come questo i bambini possono avere un’alternanza di emozioni, è importante che abbiano al loro fianco adulti pronti a contenere le emozioni ma lasciandole esprimere. Potrebbe infatti nascere in loro la paura di ammalarsi, o anche la paura della morte, ricordate che le paure possono essere trasferite usando altri canali, come per esempio un disegno. Ai più piccoli potete spiegare loro con infinite storie sul corpo umano, composto da soldatini pronti a combattere per difenderci dalle malattie.(vedi bibliografia)*
Le feste annullate, il dover evitare baci e abbracci ai nonni, i pomeriggi senza amici, il mancato allenamento, il sabato sera sul divano e non al cinema potranno portare rabbia o tristezza, siate empatici, comprendete lo stato d’animo, sono emozioni lecite da provare.
Cercate di essere positivi, i vostri bambini lo sentiranno, diffondete la speranza, fate comprendere a ciascuno l’importanza che ognuno faccia la sua parte, andrà tutto bene.
*Bibliografia:
- "Il fantastico viaggio nel corpo umano", autore: Agostino Traini, editore: Il battello a Vapore (consigliato dai 3 anni)
-“Il mio corpo” , autore: Heather Alexander, illustrato da Andrés Lozano, tradotto da Federica Friedrich, editore: Editoriale Scienza (consigliato dai 6 anni)
-“Dalla testa ai piedi” – Sopra sotto dentro fuori il corpo umano. Autore: Andrea Valente, illustrato da Gek Tessaro, editore :Editoriale Scienza (consigliato dagli 8 anni)
Valentina Laghi
Coordinatrice pedagogica dell'Unione della Romagna Faentina
Servizio infanzia e Servizi educativi integrativi
mail: valentina.laghi@romagnafaentina.it
Piazza Rampi, 1°piano
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