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L'archivio del Faentino lontano - 1960-2010
Fondo dell'Archivio storico del Comune di Faenza
Istituto e luogo di conservazione: Servizio Archivi e protocollo dell'Unione della Romagna Faentina; Faenza, palazzo municipale
Come nacque la Giornata del Faentino Lontano (Giurneda de Fainten Luntan)
La manifestazione fu organizzata dal Comitato della Settimana faentina, insieme ad altre manifestazioni che si tenevano tra la fine di giugno e l'inizio di luglio (mostra dell'agricoltura, mostra della ceramica ecc.).
Secondo il periodico E' mi paes[1] l'idea della manifestazione nacque a Roma nel 1959: nell'autunno di quell'anno 1959 il sindaco di Faenza Elio Assirelli partecipò alla riunione dei faentini di Roma nella chiesa di S. Stanislao dei polacchi (riunione che si teneva annualmente fin dal 1954); commosso da tale manifestazione di 'faentinità' concepì l'idea di indire a Faenza una Giurneda de fainten luntan.
Ad esclusione della prima edizione del 1960 che si tenne il 26 giugno (il giorno prima l'on.le Benigno Zaccagnini aveva inaugurato la Settimana faentina), il premio si tenne regolarmente ogni anno il 29 giugno, festa di S. Pietro, patrono di Faenza: nel 1979, quando la festa fu soppressa con legge statale, si cominciò a festeggiare la giornata l'ultima domenica di giugno.
Lo scopo era tenere ogni anno a Faenza un grande raduno dei faentini sparsi per l'Italia e per il mondo, una grande festa in cui conferire anche un riconoscimento (pergamena e medaglia d'oro) ad un faentino che si fosse distinto nell'industria, nell'arte, nella scienza, nella politica, in un qualsiasi campo del sapere e della vita. Dopo la cerimonia di premiazione del faentino lontano si teneva sempre una grande pranzo (partecipavano alcune centinaia di persone) e a volte si ballava.
Il primo ad ottenere il premio Faentino lontano fu Amleto Bertoni, imprenditore del mobile artistico in legno a Saluzzo.
Al premio per il Faentino lontano nel 1966 viene abbinato anche quello del Faentino sotto la torre: l'idea fu del faentino lontano di Milano avv. Falco Falconi che concepì la cosa come medaglia conferita ai faentini di casa da parte dei faentini lontani; il premio doveva andare a qualcuno che si era distinto in un qualsiasi campo nell'anno precedente alla manifestazione.
Il primo riconoscimento del Faentino sotto la torre fu conferito a Roberto Bucci per la progettazione e realizzazione del parco del Tondo.
[1] E' mi paes fu pubblicato per la prima volta per le feste natalizie 1960 allo scopo di documentare la prima edizione della Giurneda de Fainten Luntan (il periodico poi veniva spedito a tutti i faentini lontani residenti in altre città d'Italia e all'estero). Nel 1966 assunse il nome di Faenza e' mi paes e diventò semestrale.
L'archivio
Estremi cronologici: 1960-2010
Consistenza: bb. 20 (metri lineari: 3,8)
Il fondo è costituito dalla documentazione prodotta e acquisita dal Comitato organizzatore del premio fino alla 50^ edizione (2009).
Si tratta di documenti in gran parte non protocollati e non classificati.
A partire dall'edizione 2010, a seguito dell'istituzione del protocollo informatico e dell'adozione del nuovo titolario di classificazione, gli atti del Comitato e il carteggio non costituiscono più un archivio a sé stante, ma si conservano all'interno dell'archivio generale del Comune, nella serie Carteggio amministrativo.
Il fondo archivistico è stato riordinato e inventariato nell'anno 2017 dalla dott.ssa Sabina Brandolini, archivista in servizio presso l'Unione della Romagna Faentina; a seguito di tale riordino è stato distinto in due serie:
- Carteggio, 1960-2010: comprende prevalentemente corrispondenza in gran parte non classificata, né protocollata; sono presenti inoltre: verbali delle riunioni del Comitato del Faentino lontano (a partire dal 1966); documentazione contabile (preventivi, consuntivi, fatture, bolle ecc.), documenti a stampa (ritagli di giornale, pieghevoli, manifesti, opuscoli); fotografie e un'opera in carta colorata dell'artista faentino Giuseppe Baggi. La documentazione è costituita in gran parte dai fascicoli annuali relativi alle singole manifestazioni; sono presenti inoltre alcuni fascicoli relativi al periodico E mi paes (anni '60), altri relativi alla composizione del Comitato organizzatore e fascicoli relativi a questioni varie (regolamento, proposte di candidatura ecc.)
- Documenti sonori, 1966-1982 (con lacune): si tratta in gran parte delle registrazioni dei discorsi tenuti dai sindaci, dalle personalità premiate e da altre personalità intervenute durante le cerimonie di consegna dei premi Faentino lontano e Faentino sotto la torre. Sono presenti inoltre una canzone in dialetto faentino registrata nell'ambito della giornata dei faentini lontani in Svezia (Campann ed Fenza (La Canta de Fainten Luntan), testo di Ugo Piazza, musica di Ino Savini, 1966) e una registrazione radiofonica di zirudele romagnole. Il materiale (7 bobine e 6 audiocassette) è stato conferito alla ditta Digialta snc di Domenico Giovannini e C. di Castel Bolognese per il riversamento su supporto digitale: i file così ottenuti (formato .wav) sono stati versati al PARER (Polo archivistico della Regione Emilia Romagna) per la conservazione sostitutiva a lungo termine.
Per la rilevanza della documentazione conservata il fondo costituisce una sorta di archivio dei faentini illustri del Novecento.
Il fondo Faentino Lontano è stato ufficialmente presentato al pubblico il 12 giugno 2017 nel corso della manifestazione regionale Quante storie nella storia.