Tagliatelle (tajadèl)
Primo piatto
La foglia (spoja) fatta in casa con uova fresche e farina di grano, lavorata sul tagliere e spianata con il mattarello e "fatica di braccia", rappresenta il caposaldo della cucina tradizionale romagnola ed è l'insostituibile materia prima delle tagliatelle, larghe o strette, ma sempre molto lunghe.
Le tagliatelle condite con il ragù sono un piatto amatissimo dai romagnoli; ne parla Pellegrino Artusi (ricetta n. 71) nel suo libro La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, pubblicato per la prima volta nel 1891 e, circa un secolo prima, viene ricordato anche da Michele Placucci in Usi e pregiudizi dei contadini della Romagna (1818).
Ingredienti e preparazione
- farina; uova.
In genere si consiglia 1 uovo per ogni commensale.
Mettere sul tagliere 1 hg di farina per ogni uovo. Impastare bene tutto insieme e lavorare l'impasto con il palmo della mano fino a quando diventerà fine. Lasciare riposare l'impasto, chiuso tra due piatti, una mezz'ora circa. Tirate una sfoglia col mattarello e lasciatela un po' asciugnare. Avvolgete la sfoglia su se stessa e tagliate le vostre tagliatelle, svolgetele e cuocetele in abbondate acqua bollente salata. Scolate la pasta, conditela con un buon ragù di carne e ultimate il piatto con una generosa grattugiata di parmigiano.
Il piatto va servito ben caldo.