LENCI. Collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero
FAENZA. Alla gloriosa Manifattura Lenci di Torino è dedicata la mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche (4 marzo – 3 giugno 2018), a cura di Valerio Terraroli e Claudia Casali.
Sono esposte 150 opere provenienti dalla Collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero, la più importante e ricca collezione dedicata alla storica manifattura torinese, a cui si aggiungono, per un confronto, alcuni esemplari della Manifattura Essevi (che ne imitava lo stile, fondata nel 1934 da Sandro Vacchetti, fuoriuscito dalla Lenci).
La Manifattura Lenci nacque su iniziativa di Enrico Scavini e della moglie Elena König Scavini nel 1919 per produrre bambole e "giocattoli in genere, mobili, arredi e corredi per bambino", ma anche un particolare tessuto per arredi, arazzi, bambole conosciuto, appunto, come “pannolenci”.
Nel 1927 l’azienda decise di aggiungere a quella produzione una linea di piccole figure e oggetti in ceramica smaltata, dando vita, a partire dal 1928, ad un ricchissimo catalogo di sculture d'arredo e oggetti, quali vasi, scatole e soprammobili in terraglia fatta a stampo e dipinte che divennero immediatamente di moda tra la piccola e media borghesia italiana. Per raggiungere lo scopo e conquistare un largo mercato, la manifattura Lenci si avvalse della collaborazione creativa di importanti artisti torinesi come Sandro Vacchetti, Gigi Chessa, Mario Sturani, Abele Jacopi, Ines e Giovanni Grande, Felice Tosalli, ma anche la stessa proprietaria, Elena König Scavini, alla quale si deve la fortunata serie delle “Signorine”: fotografia al femminile della piccola borghesia torinese dei pieni anni Trenta.
Piccole plastiche e sculture d’arredo hanno fatto la fortuna della storica manifattura Lenci, attiva prima nel settore dei panni e delle bambole e, dal 1927, nel settore ceramico.
Le ceramiche traggono ispirazione dalle riviste di moda del momento e scene di costume, accattivanti e maliziose, raccontano il gusto di una società, quella borghese.
A partire dall'11 marzo, ogni domenica alle 10.30, si potrà usufruire di una visita guidata gratuita (inclusa nel prezzo del biglietto di ingresso 10 euro)
Con il contributo di Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Comune di Faenza.