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Chiesa della Commenda
La Commenda fu probabilmente fondata nella prima metà del XII secolo (il primo documento sicuro è del 1137), anche se le parti più antiche che oggi si vedono risalgono al Duecento (abside e parte del campanile) e al Trecento (portico per il ricovero dei pellegrini sul fianco sinistro).
Eretta assieme all'adiacente Ospizio del Santo Sepolcro, per ospitare pellegrini diretti o provenienti dalla Terra Santa, già nel XIII secolo entrò in possesso dei Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (poi di Malta), che la gestirono sempre attraverso Commendatari, cui l'edificio era affidato anche da un punto di vista economico.
Il più illuminato fra i Commendatari fu il milanese Fra Sabba da Castiglione (1480 - 1554), dotto umanista che promosse restauri e chiamò a lavorare vari artisti, fra i quali vanno ricordati il rifacimento dell'attiguo chiostro risalente al 1525 e il grande affresco del catino absidale, fatto realizzare da Fra Sabba nel 1533 da Girolamo da Treviso il Giovane, di passaggio a Faenza. Quest'ultima è probabilmente l'opera d'arte più affascinante della Commenda; all'interno di una prospettiva architettonica di raffinato gusto rinascimentale con paesaggi di sfondo, sono raffigurate tre donne (la Vergine con Bambino e San Giovannino, S. Maria Maddalena, con ai piedi l'unguento del Sepolcro, e Santa Caterina d'Alessandria con la ruota dentata simbolo del suo martirio) affiancate, sulla sinistra, dallo stesso Fra Sabba inginocchiato in adorazione con la "divisa" da frate guerriero.
Un'altra opera degna di nota è collocata sulla parete di sinistra e consiste in un affresco monocromo, delicatissimo, con Fra Sabba ormai vecchio, presentato da San Giuseppe (patrono della buona morte) alla Vergine, mentre a sinistra stanno il Battista e la Maddalena. Sotto, in arenaria annerita, c'è la sua lastra tombale, con commovente epigrafe latina da lui stesso composta e, ai lati, le figure allegoriche della Pietà e del Silenzio. L'opera è del forlivese Francesco Menzocchi e databile a circa il 1545.
Sulle pareti vi sono anche interessanti frammenti di affreschi di scuola locale del primo quattrocento.
Per ulteriori informazioni: www.prolocofaenza.it