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Museo Civico
Il museo, inaugurato nel 1999, si articola ora in tre sezioni, l’artistica, la storica ed l’archeologica, notevolmente accresciute con nuove opere e materiali e dotate di pannelli esplicativi e didattici che ne agevolano la vista.
Tra gli obbiettivi principali, oltre alle attività di tutela, conservazione e promozione del patrimonio storico, artistico ed archeologico locale, vi sono la documentazione dell’ attività degli artisti castellani scomparsi, la ricerca e la raccolta di oggetti e documenti di vita comunitaria, la valorizzazione scientifica e didattica delle raccolte archeologiche.
Nella sezione artistica troviamo il primo importante nucleo delle raccolte castellane, risalente al 1912, quando Giovanni Piancastelli ritornato in romagna dopo il lungo soggiorno romano donò una raccolta di sue opere, disegni a penna e dipinti, per costituire un’ aula pinacoteca. L’altro gruppo estremamente significativo per qualità e quantità è quello delle opere di Giuseppe Guidi, con acque forti, smalti e ceramiche, legato al museo dalla figlia Camilla Guidi, mentre alla disponibilità degli eredi si deve il restauro di un grande gesso dorato e la presenza di alcuni significativi bronzetti dello scultore Angelo Biancini.
Opere di Giovanni Antonio Antolini, Sebastiano Fanelli e Fausto Ferlini, ma anche di Piancastelli e Guidi, sono pervenute al Museo grazie alla sensibilità di illuminati mecenati. L’Amministrazione comunale ha provveduto all’acquisto delle opere di Giovanni Bernardi e Mario Morelli che completano un percorso espositivo destinato a documentare l’attività di alcuna tra i maggiori artisti castellani dal XVI al XX secolo.
La sezione storica con la sua varietà di materiali, originali e curiosi, testimonia l’ attenzione prestata alla tutela del nostro patrimonio culturale, oltre che dalle istituzioni, anche da parte di numerosi cittadini che donano oggetti legati alle vicende della comunità castellana.
Le raccolte archeologiche sono quelle che oggi caratterizzano il Museo Civico. Le prime scoperte sul territorio di Castel Bolognese risalgono al 1578 con il rinvenimento di un pavimento a mosaico in località Campiano, oggi disperso. Buona parte dei reperti venuti alla luce nei secoli scorsi a Castel Bolognese si trova oggi presso altri istituti museali della regione ma, nell’ ultimo trentennio, grazie a nuove scoperte e a ricerche e scavi archeologici programmati sul territorio e nel centro urbano, è stato possibile acquisire una notevole quantità di nuovi materiali estremamente vari, anche di grande qualità e interesse, in grado di documentare le fasi del popolamento di quest’area dalla Preistoria fino al XIX secolo. Da questo rinnovato interesse per l’archeologia locale è nato l’antiquarium comunale (1983), dove sono state inizialmente accolte ed ordinate le raccolte che costituiscono oggi l’ importante sezione archeologica del nuovo museo castellano.
Per maggiori informazioni: www.comune.castelbolognese.ra.it