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Cagnina di Romagna
La Cagnina prodotta oggi in Romagna è un vino di colore rosso, spesso amabile, un pò tannico e leggermente acidulo, pronto da bere a pochi mesi dalla vendemmia, dopo un rapidissimo affinamento in botte. In alcune annate particolarmente favorevoli si può ottenere un prodotto che merita un paio d'anni di invecchiamento per essere bevuto nella sua massima espressione.
La gradazione alcolica minima al consumo e di 11°.
Zona di produzione
Comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Faenza e Riolo Terme.
Tecniche tipiche
E' prodotto dalle uve provenienti dal vitigno Refosco, localmente denominato Terrano, per almeno l'85%, il restante 15% può essere di uve di vitigni "raccomandati" o "autorizzati" presenti nei vigneti. La produzione massima di uva per ettaro e di 130 q.li, la resa di vino non superiore al 65%. Le uve vengono raccolte verso la fine di settembre e vinificate; il vino è imbottigliato verso la prima decade di novembre per poter meglio apprezzare le sue caratteristiche organolettiche.
E' ottimo con dolci, pasticceria secca, ciambella romagnola e sulle fragole. Da calore alle serate invernali passate con amici in compagnia di castagne arrostite. Da bersi leggermente fresco e soprattutto in gioventù per coglierne al meglio tutte le sue caratteristiche.
Origini storiche
Le origini del vitigno Cagnina sono quasi sicuramente friulane infatti viene ricordato come il Comune di Udine facesse frequente omaggio di questo vino agli illustri personaggi al loro ingresso in citta. La diffusione in Romagna risale forse all'epoca bizantina quando, per la costruzione dei più importanti monumenti di Ravenna, si importavano grandi quantità di pietra calcarea dalla Dalmazia e dall'Istria.