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brisighella-l'eccidio dei martiri senza nome

Sabato 6 ottobre sarà presentato a Brisighella l'ultimo libro di Claudio Visani sull'atroce rappresaglia nazifascista del 1944

Sabato 6 ottobre, alle ore 16.00, nel foyer del teatro comunale Pedrini, a Brisighella (palazzo comunale, via Naldi 2), sarà presentato l'ultimo libro di Claudio Visani L'eccidio dei martiri senza nome.

Alla presentazione, promossa dalla sezione "Giuseppe Bartoli" dell'Anpi e dal Comune di Brisighella, interverrano, oltre a Claudio Visani, il sindaco di Brisighella Davide Missiroli e la storica Dianella Gagliani, che dialogheranno con l'autore e con il pubblico.

Seguirà un concerto promosso dal circolo ravennate dell’Associazione Italia-Cuba, con i musicisti Evelio Tieles Ferrer (violino) e Giancarlo Peroni (pianoforte). Musiche di Mozart, Beethoven, Varotti e Debussy.  L'evento è a ingresso libero.

Il 4 agosto 1944 cinque giovani prelevati dal carcere delle SS di Forlì vennero portati a Casale di Brisighella e fucilati, all'imbrunire, dai tedeschi ai margini della statale Brisighellese.

Fu l'epilogo della rappresaglia nazifascista per un'azione partigiana avvenuta due giorni prima. Col passare del tempo di quella strage si era persa la memoria. Non c'era un cippo, non si conoscevano i nomi dei caduti, il racconto dei fatti era approssimativo, conservato solo nei ricordi di qualche anziano del luogo.

Il libro "L'eccidio dei martiri senza nome" (Edizioni Pendragon, 141 pagine, 14 euro, nelle librerie da settembre), scritto dal giornalista Claudio Visani, brisighellese di origine, da anni residente nel bolognese, ricostruisce, dopo 74 anni, la storia vera dell'eccidio dimenticato di Casale di Brisighella, l'identità e le storie di due delle cinque vittime - un giovane di Forlì e un padre di famiglia di Prato, entrambi arrestati per strada - restituendo dignità e onore ai caduti e la memoria alle rispettive comunità.

Sulla base di testimonianze e documenti inediti il libro racconta i rastrellamenti con numerosi fermi di civili e le violenze che si consumarono in quei giorni d'inizio agosto nelle valli di Casale; i cinque arresti "eccellenti", le rese dei conti interne al Fascio e i colpi di scena che avvennero a Brisighella; l'epilogo che portò davanti al plotone di esecuzione quei cinque ignari prigionieri per caso; i processi ai fascisti, protagonisti o complici dell'eccidio, che si svolsero dopo la fine della guerra.

Il 5 agosto 2017 a Casale c'è stata anche l'inaugurazione della stele realizzata dall'artista Mirta Carroli con la prima commemorazione ufficiale di quell'eccidio dimenticato, replicata il 4 agosto di quest'anno alla presenza di molta gente: famigliari, persone del posto, autorità politiche e religiose.

Ma, 74 anni dopo, tre caduti non hanno ancora un nome.

L'auspicio è che con l'impegno di tutti - l'Associazione nazionale partigiani, Istituzioni locali, Regioni, Chiesa, Fondazioni - si possano continuare le ricerche per arrivare a dare un'identità e una storia anche alle altre tre vittime dell'eccidio.

Data ultima modifica: 2 Ottobre 2018