Faenza, ponte di pace e dialogo culturale tra diversi Paesi
Quasi 40 giovani in città da diverse nazioni per apprendere i segreti della ceramica.
Nella giornata di oggi quasi quaranta ragazzi sono arrivati in città nell’ambito del progetto internazionale Ceramicoop, Ceramic and culture creating intercultural friendships and international cooperation. L’iniziativa, per la quale la Strada europea della ceramica è capofila, è cofinanziata dal Programma Erasmus+.
Il progetto coinvolge, oltre alla Strada europea della Ceramica, tre partner internazionali: la Scuola d’arte Saules di Daugavpils, in Lettonia; il Centro di ceramica contemporanea Benyamini di Tel Aviv (Israele) e il Centro youth spirit di Amman (Giordania). Dopo la sospensione per oltre due anni delle attività di Ceramicoop a causa della pandemia, Faenza dal 9 al 16 luglio, torna ad essere sede di un workshop di ceramica di livello internazionale. Quasi quaranta i giovani ceramisti, otto dalla Lettonia, altrettanti da Israele, otto dalla Giordania e uno dalla Francia, oltre a una decina di italiani, che, a Faenza stanno partecipando a visite, workshop e attività laboratoriali per approfondire le proprie competenze e abilità ceramiche, dando vita a nuove opere basate sulla reciproca conoscenza culturale. Il progetto mira, infatti, anche a promuovere lo scambio culturale, incoraggiando i giovani a una maggiore partecipazione alla società.
“Ceramicoop è un bellissimo progetto -spiega il sindaco e presidente della Strada europea della ceramica Massimo Isola- totalmente finanziato dall’Unione europea nato dopo il concretizzarsi di esperienze e relazioni che si sono susseguite di anno in anno. L’Unione europea ha investito su questo percorso nel quale giovani creativi provenienti dall’Europa e dal Medio Oriente si incontrano proprio a Faenza e costruiscono, attraverso la ceramica, ponti di civiltà prima ancora che di crescita professionale e culturale. Questo è lo spirito della Strada europea della ceramica e quello che ci chiede il Consiglio di Europa: utilizzare la ceramica come strumento di diffusione di valori, incontri, rispetto e conoscenza. I ragazzi ospiti incontreranno la città sia nelle manifestazioni più creative che in quelle più sociali, dai pranzi presso la sede della Piccola Betlemme alle cene nei locali della città, dai lavori realizzati nei laboratori ceramici ai workshop al Museo Zauli passando per le visite al Mic, alla Galleria di Luce Raggi, alla biblioteca Manfrediana di Faenza e di tanti altri luoghi simbolo della città. Ritengo che questa sia una grande opportunità per tutti. La Strada della ceramica si è finalmente rimessa in moto, portandoci all’interno di un nuovo viaggio e di un orizzonte temporale importante; questo, come altri progetti, erano stati interrotti a causa della pandemia ma siamo riusciti a recuperarli e la loro ripartenza devono essere vista di buon auspicio per realizzarne di nuovi ai quali stiamo già lavorando. Ceramicoop è quindi una tappa di un cammino che vedrà la Strada europea della ceramica sempre più protagonista della nostra città. Grazie a questo progetto, finanziato totalmente dalla Comunità europea, portiamo risorse concrete sul territorio”.
Ceramicoop è stato realizzato dall’Associazione Strada Europea della Ceramica e dal Comune di Faenza, con la collaborazione della Scuola Comunale di Disegno Minardi, Argo Project, Museo Carlo Zauli e Associazione Gino Geminiani.