CASTEL BOLOGNESE. Caporalato: la schiavitù del XXI secolo
Tre incontri online per sensibilizzare la comunità sulle varie facce del caporalato.
Si aprirà giovedì 29 aprile la rassegna di incontri online – tutti alle 20.30 sulla pagina Facebook Comune di Castel Bolognese - “Caporalato: La schiavitù del XXI sec.”.
Nel primo incontro, intitolato “Chi è caporale?”, Marco Omizzolo - sociologo Eurispes, esperto di migrazioni e di criminalità organizzata - e Maria Panariello - campaigner di Terra – introdurranno i partecipanti all’interno del complesso mondo del caporalato. L’intervento dei due esperti sarà arricchito dalla testimonianza di Katia Ponzi, imprenditrice locale di Castel Bolognese.
Gli incontri successivi, “Agro-cap” e “Le donne del Caporale”, si terranno il 13 maggio e il 27 maggio.
“Il nostro impegno - dichiara Ester Ricci Maccarini, vicesindaco e assessore alla Legalità – sta nel promuovere una cultura di responsabilità etica e civica attivando questi processi di conoscenza, consapevolezza e approfondimento. Tutti noi sappiamo o dovremmo sapere che il lavoro è la base della dignità della persona e questa dignità si garantisce con i diritti, la giusta retribuzione e la sicurezza. Diversamente dobbiamo parlare di sfruttamento, di schiavitù e dobbiamo chiederci in che mondo vogliamo vivere: in quello dove il lavoro è un diritto e un libero contributo al bene comune o in quello dove l'essere umano sfrutta il prossimo? Noi siamo qui per il primo: per quello che tutela il diritto al lavoro e la persona”.
La rassegna “Caporalato: La schiavitù del XXI sec.” è il risultato di una co-progettazione tra l’assessorato alla Legalità del Comune di Castel Bolognese, Amnesty Ravenna, Black Lives Matter gruppo di Ravenna, Casa delle Donne di Ravenna, Libera Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Villaggio Globale coop.soc. per trattare il tema del caporalato a tutto tondo, nelle sue sottili sfumature.