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Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile (ATUSS) dell’Unione della Romagna Faentina
Un passo avanti per l’attuazione del Piano Strategico dell’Unione.
La Regione Emilia-Romagna ha adottato nel dicembre 2020 il ‘Patto per il lavoro e per il clima’ al 2030, documento di rilancio e sviluppo del territorio regionale – condiviso con il sistema territoriale – che definisce gli obiettivi da perseguire per la ripresa post pandemia e confrontarsi adeguatamente con il nuovo contesto regionale e globale. Successivamente, la Regione, ha elaborato e adottato il Documento Strategico Regionale (DSR) per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027: esso indirizza le scelte dei programmi operativi FSE, FESR, FEASR e FSC, al fine di massimizzare il contributo dei fondi europei e nazionali e contribuire alla realizzazione del progetto di rilancio e sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna delineato dal Patto.
Inoltre, per rispondere all’Obiettivo di Policy 5 ‘Un’Unione più vicina ai cittadini’ della politica di coesione dell’Unione Europea, il DSR prevede il coinvolgimento attivo degli enti territoriali locali nella definizione di strategie territoriali integrate per raggiungere obiettivi comuni e contrastare divari territoriali.
Per la prima volta, il DSR prevede il coinvolgimento attivo delle Unioni di Comuni. L’Unione della Romagna Faentina, caso praticamente unico nel panorama dell’associazionismo intercomunale nazionale e regionale si contraddistingue per aver definito una chiara governance istituzionale e per aver elaborato un Piano Strategico per lo sviluppo del territorio alla scala dell’Unione nel luglio 2020 dal Consiglio dell’Unione. A livello regionale risulta al primo posto della classifica regionale di virtuosità oltre che stabilmente inserita nel gruppo Unioni avanzate del Programma di Riordino Territoriale 2021-2023.
L’Unione della Romagna Faentina è una delle tre Unioni avanzate dell’Emilia-Romagna coinvolta da Regione nella definizione delle strategie territoriali integrate dell’obiettivo di Policy 5, al pari delle città capoluogo di provincia, ed è chiamata ad elaborare la propria Agenda Territoriale Urbana di Sviluppo Sostenibile (ATUSS).
ATUSS costituisce uno strumento del tutto peculiare di governance multilivello, finalizzato al conseguimento di obiettivi comuni (Regione - aree urbane locali) attraverso la condivisione di risorse ed impegni grazie all’utilizzo di risorse europee come volano. In altri termini ATUSS rappresenta lo strumento attraverso cui mettere a sistema le relazioni fra Regione e territori per perseguire gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima, evidenziando il protagonismo dei territori e massimizzando l’impatto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR.
L’importo destinato ad ognuna delle Unioni di Comuni ammonta a 6,47 milioni di euro, di cui 5,77 milioni a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale-FESR e 700.000,00 euro sul Fondo Sociale Europeo-FSE+.
Queste risorse andranno a co-finanziare fino all’80% dei costi ammissibili dei progetti contenuti in ATUSS: il restante 20% sarà finanziato dagli enti territoriali beneficiari dei singoli interventi.
L’Unione della Romagna Faentina ha elaborato la propria proposta di Strategia-ATUSS comprensiva di schede progetto relative agli interventi attuativi.
I temi toccati dalla strategia sono: Identità, transizione energetica, innovazione e ricerca, infrastrutture, prossimità e servizi: digitale e cittadinanza.
Dopo la valutazione e l’approvazione di ATUSS da parte della Regione, si procederà alla sottoscrizione di un accordo per il finanziamento dei progetti.
Il documento con il Piano investimenti è stato presentato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato: Manuela Rontini (consigliera Regione Emilia-Romagna), Massimo Isola (Presidente Unione Faentina e Sindaco di Faenza), Jessica Spada (Assessora Comune Brisighella), Giorgio Sagrini (Sindaco Casola Valsenio), Luca Della Godenza (Sindaco Castel Bolognese), Federica Malavolti (Sindaca Riolo Terme), Stefano Briccolani (Sindaco Solarolo) e Paolo Ravaioli (Coordinatore URF).